ATTIVARE IL FUTURO, AL FEMMINILE
Vasi Comunicanti, un modello di politica attiva del lavoro replicabile sul territorio nazionale.
Questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 17 gennaio 2013 alle ore 17.00 presso la Residenza di Ripetta a Roma e che rappresenta la sintesi dei due anni di implementazione del Progetto. Vasi Comunicanti, infatti, dai primi mesi del 2012 ha avuto come obiettivo primario quello di supportare la creazione di nuovi posti di lavoro e i risultati sin qui raggiunti, in termini di nuove opportunità offerte e crescita lavorativa, ne mostra tutta la portata innovativa derivante dalla messa in sinergia di strumenti di welfare (tirocini in azienda, formazione professionale, creazione di nuova impresa femminile, servizi di conciliazione dei tempi vita-lavoro) e dallo sviluppo di una metodologia di azione (orientata alle politiche di flexsecurity nord-europee) che lo rende potenziale best practice e lo mostra per essere replicabile su diversi territori e diversi tessuti socio-economici del Paese. Ne parleranno nel corso del dibattito: - Roberto Martinelli, Presidente di Eyes, capofila dell’ATS del Progetto Vasi Comunicanti, che presenterà risultati e metodologia di progetto. - Francesco Morace, Presidente Future Concept Lab, che approfondirà l’aspetto sociologico, mostrando come Vasi Comunicanti si inserisce all’interno di un vero e proprio cambiamento d’epoca, dove la politica attiva nel lavoro rappresenta una delle soluzioni in grado di affrontare la complessità e le sfide contemporanee. - Andrea Ichino, Professore Ordinario di Economia Politica Università di Bologna, che approfondirà l’aspetto economico, attraverso la presentazione della ricerca "Un dito tra moglie e marito, da cui emerge il dato significativo che le differenze di genere nascono nelle famiglie e non nelle imprese. Da qui una proposta innovativa: "Occorre una detassazione selettiva dei reddito di lavoro delle donne", per attivare davvero il futuro al femminile.
Per accrediti e approfondimenti vi invitiamo a visionare l'invito.
Il tasso di disoccupazione giovanile in Europa è troppo elevato e richiede un'azione immediata da parte degli Stati membri. Una delle priorità è quella di facilitare il passaggio dal mondo dell'istruzione al mercato del lavoro. Due studi realizzati su richiesta della Commissione europea, sul tirocinio e gli stage in tutti gli Stati membri dell'Unione europea, sostengono infatti che questi due sistemi rispondono meglio alle esigenze del mercato del lavoro, sono più sensibili ai bisogni delle imprese e offrono maggiori garanzie di qualità e di opportunità per i giovani. Il Commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, László Andor ha affermato che tirocini e stage costituiscono entrambi 'un passaggio molto importante verso il mondo del lavoro e possono contribuire a ridurre la disoccupazione giovanile in Europa, che è troppo elevata'. "Tuttavia, i periodi di apprendistato o di tirocinio devono fornire ai giovani migliori risorse possibili per accedere a un'occupazione sostenibile. Occorre rafforzare questo aspetto attraverso un uso più mirato e idoneo del Fondo sociale europeo." I risultati di questi studi serviranno per preparare, da qui alla fine dell'anno, due iniziative della Commissione: un progetto di raccomandazione del Consiglio sulle misure di salvaguardia per i giovani, in modo che, entro quattro mesi dal termine del sistema scolastico, possano ottenere un rapporto di formazione lavoro, e la definizione di un quadro "Qualità" degli stages.
RAPPORTO ISFOL 2012: "LE COMPETENZE PER L'OCCUPAZIONE E LA CRESCITA"
Il Rapporto 2012 presentato dall'ISFOL conferma che anche nel nostro paese studiare paga e l'investimento nell'istruzione e nella formazione alla fine si trasforma in profitto. E' questo ciò che si evince dall'analisi dei dati riguardanti occupazione, disoccupazione, lavoro femminile, apprendistato e formazione. Gli occupati con istruzione terziaria, infatti, in Italia sono aumentati del 10% dal 2007. Tra il 2007 e il 2010 poi gli occupati sono diminuiti nel nostro paese di 350 mila unità, risultato della differenza tra una contrazione di 850 mila persone con al massimo la licenza media o il diploma triennale e un incremento di oltre 500 mila con titolo di studio medio-alto. Anche l'analisi della disoccupazione conferma il vantaggio dato dall'investimento in istruzione nell'attenuare il rischio di disoccupazione: nel 2011, il tasso di disoccupazione degli individui poco scolarizzati si attesta su livelli doppi rispetto a quelli registrati per coloro che possiedono un titolo universitario; l'indicatore riferito ai laureati è pari al 5,4%, mentre per i diplomati è superiore di 2,5 punti percentuali e raggiunge un valore del 10,4% per chi possiede la licenza media. La distanza tra i tassi di disoccupazione di uomini e donne, a conferma, si riduce sensibilmente all'aumentare del titolo di studio. In ogni caso il tasso di occupazione femminile presenta un'elevata variabilità rispetto al livello di istruzione. E questo nonostante una progressiva tendenza delle donne ad avere migliori performance negli studi rispetto agli uomini. Il rapporto conferma, poi, che i sistemi dell'istruzione e della formazione sono in fase di progressivo miglioramento, malgrado il forte tasso di dispersione dei giovani tra i 18 ed i 24 anni. L'apprendistato rimane uno dei principali strumenti per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e il numero di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato è in aumento. Quanto alla formazione degli adulti, l'Italia risulta ferma al 5,8%, una percentuale superiore solo a quello della Grecia.
Dal mese di maggio 2012 è disponibile on line un archivio informatico, progettato per consentire la produzione di relazioni e analisi, che raccoglie oltre 300 indicatori prodotti dalla statistica ufficiale italiana sul tema della coesione sociale. Le informazioni vengono rese disponibili da Ministero del Lavoro, Inps e Istat. Lo strumento è in grado di fornire ai cittadini e, in particolare a ricercatori, stakeholder e policy maker le indicazioni per conoscere le situazioni economiche e sociali sulle quali intervenire per migliorare le condizioni di vita delle persone. In grado di rispondere alla domanda di informazioni sui temi del lavoro, del capitale umano, della conciliazione tra lavoro e famiglia, della salute, dell'assistenza e previdenza, della povertà e dell'esclusione sociale nel nostro Paese, l'archivio è organizzato in tre sezioni: contesto socio-economico; famiglia e coesione sociale; spesa e interventi per la coesione sociale. L'accesso al sistema è libero e gratuito e i dati sono presentati in tavole multidimensionali che offrono la possibilità di comporre tabelle e grafici personalizzati agendo sulle variabili.
L'esigenza di rendere pubbliche informazioni relative ai settori indicati mostra come sia sempre più sentita, anche a livello delle istituzioni economiche e sociali, l'esigenza di esplorare ed analizzare le influenze reciproche che esistono tra la sfera sociale e gli ambiti lavorativi ed economici dei territori.
Un problema culturale italiano, legato alle disparità di genere e alle differenze di genere che travalicano l'aspetto sociale e investono in pieno l'ambito lavorativo. Questo il parere di Laura Tinari, giovane imprenditrice e vicepresidente dei Giovani di Confindustria L'Aquila che sintetizza in una battuta il difficile rapporto tra le donne ed il mondo del lavoro: 'Le donne ormai fanno ciò che fanno gli uomini, però lo fanno sui tacchi a spillo', perché impegnate quotidianamente e costantemente a tenere in equilibrio e divisi tra loro l'ambito lavorativo da un lato e la cura e l'assistenza familiare dall'altro. Il nodo fondamentale da risolvere in tal senso è la mancanza di condivisione nella ripartizione dei carichi familiari fra uomini e donne, dovuto alla necessità di attuare concretamente nuove modalità di conciliazione dei tempi vita e lavoro. Attente politiche di welfare e scelte adatte ai nuovi mutamenti sociali ed economici sul fronte della conciliazione appaiono dunque gli unici strumenti per affrontare e superare le difficoltà che le donne si trovano ad affrontare per entrare nel mondo del lavoro e per rimanervi senza rinunciare alle prospettive di crescita professionale.
Secondo lo studio, la disparità salariale fra maschi e femmine non è derivante da reddito, provenienza sociale o territoriale. La ricerca evidenzia il peso delle scelte femminili, prima fra tutte la scelta del percorso universitario che spiegherebbe per un terzo la differenza di reddito fra uomini e donne: queste, si orientano verso studi umanistico-letterari destinati a condurle verso professioni scarsamente retribuite.
Lo studio considera volutamente ragazzi e ragazze diplomati in 13 licei classici e scientifici di Milano tra il 1985 e il 2005 che hanno poi proseguito gli studi nelle 5 Università cittadine. Circa trentamila giovani provenienti da brillanti famiglie, già inseriti nel mercato del lavoro e, apparentemente, immuni dai freni sul cosiddetto ‘ascensore sociale’ italiano. Secondo l’analisi effettuata, dunque, le donne rifuggono dalle facoltà legate a lavori a più alto reddito: medicina, ingegneria, economia, matematica (medicina a parte, dove le quote femminili e maschili si eguagliano) sono state scelte dal 65% dei ragazzi e da solo il 20% delle ragazze. Gli indirizzi legati alle professioni peggio remunerate (Scienze dell'educazione, Scienze umanistiche, Architettura e design) sono stati invece scelti dal 35% delle femmine e dal 10% dei maschi.
Una conclusione può essere che un corretto orientamento al lavoro potrebbe direzionare in maniera più puntuale le scelte formative e lavorative delle giovani donne, tuttavia come evidenziato anche nelle ultime indagini Istat e della Banca d’Italia, la disoccupazione femminile rimane troppo alta e anche quando lavorano, a parità di ruolo e di orario, le donne italiane guadagnano mediamente il 16,4 per cento in meno rispetto ai colleghi maschi.
Via libera alla riforma del Mercato del Lavoro voluta dal Ministro Fornero. Come da lei affermato “Il provvedimento è un tassello importante di azione a più vasto raggio di riforma che deve interessare molti altri aspetti del vivere e dell'operare nel Paese nel mondo nel lavoro e nelle attività produttive in modo che sia possibile lavorare qui e attraente investire in questo Paese".
I passaggi più interessanti e diretti a modificare fortemente l’impostazione italiana sono quelli relativi alla flessibilità in entrata e in uscita, la formazione, gli ammortizzatori sociali a garanzia delle categorie di lavoratori atipici, le tutele in costanza di rapporto di lavoro e bilateralità, le norme sulla maternità e la paternità, i lavoratori disabili, le politiche attive per il lavoro e le coperture dl provvedimento.
La nuova impostazione tende ad avvicinare il mercato italiano alle forme di welfare europeo e recepisce la necessità di attuare sempre maggiori sforzi dal lato del soggetto lavoratore che è chiamato ad attivarsi in prima persona per il raggiungimento di livelli occupazionali allineati alle esigenze del mercato. Da un lato, vengono estese e potenziate le garanzie in termini di indennità, dall’altro sono incentivati e promossi strumenti efficaci di supporto, quali i servizi di conciliazione dei tempi vita-lavoro.
La Giunta regionale del Lazio ha approvato, su proposta dell'assessorato al Lavoro e Formazione, la delibera per autorizzare le Università e i centri di eccellenza a partecipare al progetto 'verso un sistema integrato di alta formazione'. Il provvedimento offre la possibilità a tutte le Università del Lazio legalmente riconosciute, alle Fondazioni, ai Consorzi universitari e alle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale, di proporre master da inserire nel catalogo interregionale. La fruizione dei master sarà fruibile anche attraverso i voucher formativi messi a disposizione dei giovani che vogliano proseguire gli studi con un percorso di specializzazione. Il progetto individua per la prima volta un vero e proprio percorso di specializzazione di livello nazionale ed è stato accolto da 10 Regioni italiane.
Sostenere un sistema integrato di alta formazione, permette alle pubbliche amministrazioni di definire ed orientare in maniera strategica alcuni strumenti di attivazione al lavoro, puntando sempre più sulla formazione di qualità e su giovani meritevoli.
Il progetto, ideato dall'avvocato Cristina Rossello, nasce come spunto di riflessione sul contributo femminile nell'economia ed è stato presentato anche nel Lazio nel corso di un Convegno a cui ha partecipato l’Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza.
Valorizzare le eccellenze femminili, favorire il conseguimento delle pari opportunità e promuovere l'immagine delle donne che si sono distinte nei rispettivi ambiti di attività. Questo lo scopo dell’iniziativa che punta a premiare le giovani donne, offrendo loro l'opportunità di un inserimento più rapido nel mondo del lavoro, attraverso borse di studio e l'inizio di un percorso di tutoraggio e mentoring, sotto la guida di una figura rappresentativa ed esperta nel rispettivo campo di attività.
Nella Regione Lazio, le politiche attive del lavoro appaiono quindi sempre più mirate alla creazione d’imprese rosa, attraverso iniziative rivolte al conseguimento di livelli sostenibili di pari opportunità, garantendo il giusto spazio all’imprenditoria femminile e sostenendo concrete politiche di conciliazione dei tempi vita-lavoro.
Giovedì 31 maggio 2012 alle ore 16, presso il Centro per l’Orientamento al Lavoro di Albano Laziale (Roma), si terranno alcuni seminari volti a fornire indicazioni e consigli per orientarsi nel mondo del lavoro e scegliere al meglio un percorso professionale.
I seminari riguarderanno le seguenti tematiche: ‘La ricerca attiva del lavoro’, ‘Come scrivere il curriculum vitae e la lettera di presentazione’, ‘Saper affrontare il colloquio di lavoro’ e ‘Come vendersi al meglio in un mercato in continuo cambiamento’.
L’incontro, svolto in collaborazione con la Provincia di Roma e l’Assessorato alle Politiche Sociali della Città di Albano Laziale si inserisce in un quadro più ampio di attività rivolte a favorire ed agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso la realizzazione di attività a supporto di disoccupati ed inoccupati, oppure di occupati in cerca di opportunità di riqualificazione professionale. I servizi di orientamento al lavoro e l’attività dei C.O.L. dimostrano come, nell’attuale mercato del lavoro, non si possa prescindere da una responsabilizzazione diretta degli individui nel percorso di scelta e conoscenza degli strumenti e delle modalità di attivazione ai percorsi lavorativi.
Nel nuovo testo ‘La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita’ varato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Elsa Fornero sono contenute alcune disposizioni volte ad una maggiore inclusione delle donne nella vita economica e lavorativa. “Al fine di promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro” si legge nel testo “si intende disporre l’introduzione di voucher per la prestazione di servizi di baby-sitting.” Lo strumento, erogato dall’INPS e pensato come uno degli interventi rivolti all’incremento dell’occupazione delle donne, potrà essere utilizzato per gli 11 mesi successivi al periodo di maternità obbligatorio. Si configura come il più ‘naturale’ supporto alle donne per il reinserimento in tempi brevi nell’ambito lavorativo, senza creare disagio e difficoltà nella conciliazione dei tempi vita lavoro delle neomamme. Gli strumenti di conciliazione, già noti a livello di welfare europeo entrano così a pieno diritto nella strumentazione nazionale delle politiche attive del lavoro scelta dal Governo Monti. Il Progetto Vasi Comunicanti appare, dunque, in tutta la sua portata innovativa, avendo per la prima volta a livello di progettazione regionale finanziata, introdotto il voucher della conciliazione quale strumento di supporto integrato alle misure messe in atto per agevolare ed assistere l’ingresso, il reinserimento e la riqualificazione professionale delle donne, attraverso i tirocini e la formazione.
Testo completo 'La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita'
(link al pdf completo)
In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, numerosi sono stati i convegni in cui si sono affrontati temi legati alle politiche del lavoro al femminile e alla rimozione delle barriere in entrata sul mercato del Lavoro. Tra questi di rilievo l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha ricordato come una della priorità italiane sia costruire sempre più strumenti di conciliazione. “Dobbiamo augurarci che, nei limiti del possibile, queste pratiche innovative si espandano presto a macchia d'olio.” ha dichiarato in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della Donna evidenziando come la crescita dell’occupazione femminile non può prescindere da tali strumenti.
Dello stesso tenore l’intervento del Presidente della Banca d’Italia Ignazio Visco che, nel corso del convegno ‘Le Donne e l’economia italiana’ ha ricordato gli obiettivi di crescita e sviluppo della strategia “Europa 2020”: strumenti “intelligenti”, sostenibili, inclusivi, capaci di recuperare i divari rispetto alla partecipazione al mercato del lavoro femminile, alla mancata valorizzazione delle competenze delle donne e trasformare una grave debolezza in una straordinaria opportunità.
Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Intervento del Presidente di Banca d’Italia Ignazio Visco (link al pdf completo)
L’Osservatorio sull'Imprenditoria Femminile di Unioncamere evidenzia che su circa 7 mila nuove imprese femminili nate in Italia tra il 2010 e il 2011, quasi 2 mila sono sorte nel Lazio, ad ennesima dimostrazione della capacità delle donne laziali di innovare e saper rispondere con flessibilità e con la forza delle proprie competenze alla crisi economica. “La rilevazione sulle imprese al femminile effettuata su tutto il 2011 conferma il primato nazionale del Lazio, sia in termini percentuali che assoluti. Con 1.785 nuove aziende guidate da donne, la nostra Regione fa segnare infatti una crescita dell'1,3%, in linea con i dati positivi già emersi nelle precedenti statistiche trimestrali" ha dichiarato Mariella Zezza, Assessore regionale al Lavoro e alla Formazione. Questi dati dimostrano come le politiche di welfare e gli strumenti finanziari sono il fondamentale supporto alla crescita imprenditoriale: strumenti messi in campo da progetti finanziati, come Vasi Comunicanti che ha appena registrato un altro indicatore di conferma, grazie ai buoni risultati ottenuti con l’Avviso per la creazione di impresa femminile chiuso il 16 marzo scorso.
Approfondimenti nel comunicato stampa Unioncamere (link al pdf completo)
Il rapporto, prodotto dalla Regione Lazio, Assessorato al Lavoro e alla Formazione, evidenzia dati, cifre e statistiche dell'occupazione femminile, che malgrado la crisi continua a svolgere un ruolo rilevante: nel Lazio, infatti, il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro si attesta al 55,0%, dato superiore a quello nazionale (51,4%). Il rapporto descrive singole esperienze settoriali e territoriali, ma soprattutto un processo che vede le donne tutte indistintamente protagoniste, italiane e di origine straniera, lavoratrici dipendenti ed autonome. Nel documento vengono raccontate alcune storie che vedono protagoniste le donne che hanno saputo utilizzare al meglio i bandi regionali messi a loro disposizione e dare prova delle proprie capacità. Tra queste, Ibrahim Mohammed Diab Gihan giovane donna egiziana di 35 anni, mamma di 4 figli e disoccupata da quattro anni. Ibrahim, con una Laurea, un Master ed un Dottorato di ricerca, partecipa al Progetto Vasi Comunicanti come tirocinante "Addetta alla gestione del marketing internazionale" in un'azienda metalmeccanica della provincia di Latina. Come lei stessa evidenzia: "il progetto mi ha dato la possibilità di un inserimento in azienda in base alle mie capacità personali e alle mie preferenze, supportandomi in tre direzioni: un voucher di preformazione, un voucher di conciliazione per la cura ed assistenza dei miei bambini mentre sono al lavoro ed un corso di formazione professionale all'interno dell'azienda".
2° Rapporto Donne al lavoro nel Lazio (link al pdf completo)
"Apprendistato e contratto unico per i giovani" di Pier Antonio Varesi (approfondimento)"
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ATTIVARE IL FUTURO AL FEMMINILE
TIROCINI E STAGES MAGGIORI GARANZIE PER L'OCCUPAZIONE GIOVANILE AL TERMINE DEL SISTEMA SCOLASTICO
RAPPORTO ISFOL 2012: "LE COMPETENZE PER L'OCCUPAZIONE E LA CRESCITA"
È NATO COESIONESOCIALE.STAT: IL SITO CHE RENDE ACCESSIBILI LE STATISTICHE UFFICIALI SULLA COESIONE SOCIALE
"DONNE E LAVORO, IL VERO NODO È LA MATERNITÀ": L'OPINIONE DEL VICEPRESIDENTE DEI GIOVANI DI CONFINDUSTRIA L'AQUILA
"IL GAP SALARIALE NELLA TRANSIZIONE TRA SCUOLA E LAVORO": STUDIO PUBBLICATO DALLA FONDAZIONE RODOLFO DEBENEDETTI
NUOVO MERCATO DEL LAVORO: RIFORMA APPROVATA AL SENATO
RAPPORTO UNIONCAMENRE 2012: NEL LAZIO DECREMENTO DEL PIL DELL’1,4%
SEMINARI GRATUITI DI ORIENTAMENTO AL LAVORO
ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE
‘PROGETTO DONNE E FUTURO PRESENTATO ANCHE NEL LAZIO’
RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E MISURE VOLTE A FAVORIRE LA CONCILIAZIONE VITA LAVORO
'MENTRE IL PRESIDENTE NAPOLITANO PARLA DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI VITA-LAVORO, LE DONNE E L’ECONOMIA ITALIANA SONO AL CENTRO DI UN CONVEGNO ALLA BANCA D’ITALIA.
'OSSERVATORIO SULL'IMPRENDITORIALITA' FEMMINILE: I DATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2012
'2° RAPPORTO DONNE AL LAVORO NEL LAZIO – INNOVARE AL FEMMINILE': IL PROGETTO VASI COMUNICANTI MOSTRA UNA DELLE SUE BEST PRACTICE
REGIONE LAZIO: 'GIORNATA DEL NUOVO APPRENDISTATO': 35 MILIONI DI EURO PER IL 2012
DECRETO LIBERALIZZAZIONI: S.R.L. SEMPLIFICATE PER FAVORIRE L'IMPRENDITORIA GIOVANILE UNDER 35: PROCEDURE, REGOLE E COSTI.
ACCORDO INTERMINISTERIALE SULL'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
LE PREVISIONI OCCUPAZIONALE DEL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR